14 Febbraio 2006
Colonna 41
Prima di ogni esecuzione si suppone ci sia una richiesta di clemenza. Non conosco i particolari, ma si tratta principalmente di un’audizione durante la quale il Governatore può rivedere il caso della persona in questione e decidere se concedere o no clemenza.
Questo non significa che la persona uscirà di prigione, che è quello che i comitati pro pena di morte lamentano. Avrà invece la propria pena mutata nel carcere a
vita. Ciò è in effetti la stessa cosa della pena di morte, semplicemente non sai quando morirai. Sei sempre condannato a stare in prigione
sino a quando non muori e il solo modo di uscirne è quando sei morto.
Dal 1970 la pena di morte fu sospesa negli USA e per un certo numero di anni non fu più usata. Solo dopo diversi anni tornò in auge e da allora il suo utilizzo fu più
frequente che nel periodo precedente a quella breve sospensione di alcuni anni. Penso che sia interessante considerare il fatto che il Governatore di solito garantiva
clemenza a circa il 40% delle condanne a morte, prima che la pena fosse sospesa per quel breve periodo.
E’quello che mi hanno riferito. La percentuale poteva essere inferiore o superiore al Dopo che la pena di morte fu ripristinata non c’è stata clemenza in nessuna delle 13 o 14
esecuzioni avvenute da allora.
Ci fu molta pubblicità a proposito dell’esecuzione di Williams in Dicembre. Molto rumore sulla sua redenzione e sul fatto che la clemenza sarebbe dovuta essergli garantita. Il Governatore
Arnie negò la clemenza nel caso Tookie Williams, anche se proprio in quel caso la clemenza sarebbe stata più che giustificabile
Arnie non ebbe nessuna ragione reale per non concederla. Penso piuttosto che si tratti
semplicemente di cattivi consigli che gli sono stati dati. Come ha già
dimostrato in passato, Arnie non è molto brillante e quando si circonda di
consiglieri incompetenti ciò non fa che acuire la sua tendenza a non essere di
mente aperta. Come la maggior parte dei
politici il Governatore Arnie è motivato
dalla politica che non ha niente a che vedere con quello che è giusto o
sbagliato. Mi sono sorpreso quando Arnie non concesse la clemenza a
Williams perché ciò lo avrebbe fatto apparire come una persona equa e
ragionevole. Credo che il fatto di essere
un codardo politico non gli ha fatto prendere in considerazione ciò che di
buono ha fatto Williams durante la sua detenzione nel braccio della morte. Il libro che Williams ha scritto sforzandosi di
aiutare i bambini a stare lontani dalle gangs di strada non è stato abbastanza
per superare la paura di Arnie di essere stato additato un debole nel caso di concessione
di clemenza.
Suppongo che si possa fare una
similitudine per l’esecuzione di Ray. Allan. Un uomo di 76 anni
cieco e in sedia a rotelle che probabilmente sarebbe morto per cause naturali
molto presto, di nuovo Arnie non
concesse clemenza neanche in questo caso. E’ un po’ ironico che questi due
uomini abbiano chiesto al Go vernatore Arnie la
comprensione ed il perdono che lui non ha dato loro, mentre lui stesso ha
chiesto comprensione e perdono ai californiani dopo aver messo alle strette
l’economia della California durante il suo mandato. E così Arnie vuole perdono e
comprensione dai cittadini mentre lui è incapace di darli specialmente se si
tratta di condannati a morte. E’ una
cosa interessante che ho potuto notare sentendo le news sulle clemenze ed i reporter che hanno intervistato i portavoce delle
prigioni proprio su questo argomento. La prigione si attiva per
definire il prigioniero agli occhi dei media e del pubblico. Nella maggior parte dei casi sostengono di agire
in questo modo perché dicono che i media sono troppo pigri per informarsi o
fare ricerche per conto proprio.
Nel caso di Williams la
prigione stessa dichiarò come lui fosse ancora coinvolto con alcuni membri di
gangs quando si trovava nella yard (cortile della prigione – N.d.T.). Quello
che la prigione dimenticò di menzionare (per pura svista, ne sono sicuro) fu
che Williams era assegnato proprio a quella yard da una tabella di assegnazione
della prigione e lui doveva andare dove diceva la prigione.
Williams
non ebbe alcuna scelta nel frequentare membri di gangs in quanto fu la prigione
stessa a metterlo insieme ad essi. Questa
svista della prigione venne a conoscenza dei media attraverso l’avvocato e la
famiglia di Williams. Come risposta la prigione si difese dicendo che
non usavano Williams come spia. Così secondo quanto la prigione ha dichiarato,
se non fai la parte della spia o non cooperi con la prigione non c’è
redenzione.
Nel
caso di Ray Allan, quando l’argomento clemenza fu discusso tra i media e i
portavoce della prigione, quest’ultima dichiarò che Allan era una persona
carismatica capace di influenzare e manipolare gli altri prigionieri. Quando sentii queste affermazioni non potei
fare altro che scuotere la testa in diniego.
Allan era in sedia a rotelle e cieco. Credo proprio che
carismatico, manipolativo e capace di influenzare le persone erano cose che lui
non fosse. La
prigione sa che se dice certe cose sui prigionieri come "sono manipolatori e carismatici" ed altre varie frasi
usate per descriverli, il pubblico reagirà in un certo modo.
Se nessuno è un esperto manipolatore forse lo sono la
prigione ed il sistema legale. Se osservate il comportamento del sistema della
prigione e di quelli che ci lavorano, si ha l’impressione che il loro
lavoro sia quello di punire i prigionieri. Per qualche ragione essi sentono di
dover trovare modi per poterli punire.
Sembra
che non si rendano conto del fatto che non è il loro lavoro punire quelli che
stanno prigione o quelli che si trovano nel braccio della morte. Quando si
arriva ad una esecuzione o per quelli che scontano una regolare sentenza, la
punizione è data dai tribunali e non dal sistema carcerario o da quelli che ci
lavorano. La punizione è la perdita della libertà (nella maggior parte dei casi)
o nella condanna a morte in alcuni altri.
Sembra che il sistema della prigione sistematicamente vada oltre le sue funzioni ed autorità. Mi chiedo quale sarebbe il
risultato se la prigione ed il sistema legale impiegassero tutti i loro sforzi
e le energie nella riabilitazione cercando di preparare i prigionieri al
successo per quando saranno fuori, invece di concentrarsi nella falsata
nozione di dover punire i prigionieri. Come ho già detto, essere mandati in prigione e perdere la libertà (nel caso di alcuni) o essere condannati a morte,
sono punizioni date dai tribunali. Non dal sistema carcerario.
Mi sembra di essere uscito per la tangente. Credo che comunque abbiate colto il nocciolo della questione. Clemenza o redenzione, l’essere manipolatori o carismatici. Sono solo parole
usate per distrarre da ciò che è giusto o sbagliato. Quando sentite descrivere dei prigionieri come dei manipolatori o delle persone carismatiche dovreste
esaminare le ragioni di chi sta parlando. Questo è tutto per adesso. Grazie per avermi ascoltato.
A più tardi,
Dean