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12 luglio 1995

Colonna 5

Sono uscito dalla tangente nel precedente capitolo, continuo a parlare ora del Blocco Est (Fila 1- Condannati) . Prima di iniziare, vorrei rispondere al commento che mi e’ stato fatto relativo a quanto ho scritto in precedenza. Ho affermato che i sondaggi indicano che l’80 % degli Americani sono a favore della pena di morte, cosi’ mi aspettavo che la maggioranza dei lettori avrebbe rispecchiato questo atteggiamento. Il commento e’ stato che , poiche’ molti degli ascoltatori di 'Alex' sono liberali, il calcolo dell’80% non si applica. Io concordo sul fatto che gli ascoltatori di Alex siano liberali, cosicche’ il calcolo dell’80% potrebbe non risultare accurato. Ma queste pagine raggiungono non solo questo tipo di pubblico, cosicche’ pensavo che la maggioranza sarebbe risultata ostile, invece concordo con voi su questo punto. Grazie del vostro input.

Sono circa le tre della mattina e sto seduto qui. Sto sveglio per molto tempo di notte, perche’ questo e’ il tempo migliore per scrivere. Il livello del rumore si e’ abbassato, cosi’ e’ piu’ facile pensare e scrivere senza molte distrazioni. Qualche volta, c’e’ qualcuno che comincia ad urlare nel mezzo della notte, ma se accendo la mia radio e mi sistemo l’auricolare, riesco a non distrarmi. Tra tre o quattro ore il rumore si innalzera’ fino a raggiungere il suo livello normale.

Le guardie cominciano a distribuire i pasti di mattina alle 6:30. La distribuzione dura circa 45 minuti. Per ogni fila di celle avviene contemporaneamente, in modo che l’inizio e la fine e’ contemporanea per tutti . Alle 7,30 inizia il movimento verso il cortile. Coloro che intendono andare nel cortile aspettano dietro la porta della cella che la guardie lo vengano a prendere. Prima che tu possa uscire fuori, verrai ispezionato, vengono esaminati i tuoi vestiti, controllata la bocca, i testicoli ed il tuo didietro. Fatto questo, puoi indossare le scarpe e le mutande, vieni ammanettato e solo allora puoi uscire dalla cella. Con i tuoi Jeans e la tua maglietta sotto il braccio. Prima che ti e’ permesso ti raggiungere il posto che ti e’ stato assegnato nel cortile, devi passare al controllo di un metal detector, perche’ ci si accerti che non nascondi fucili.

Ci sono quattro cortili nel Blocco Est per i detenuti condannati. Vieni assegnato ad un cortile in relazione al fatto se hai problemi con qualcuno. Ogni cortile e’ approssimativamente 40 piedi per 60. Ci sono un cestino da basket, alcuni pesi, una barra fissa, due tavoli da gioco. In un angolo, c’e’ una doccia, un lavandino ed un water. Tra i 60 ed i 70 detenuti vengono assegnati ad un cortile, di piu’ in alcuni, meno in altri.

Sono andato in cortile una volta, ma poi ho smesso di farlo. Stavo diventando troppo nervoso e mi sono reso conto che potevo utilizzare meglio il mio tempo in cella. Ci sono alcuni detenuti qui che la pensano come me e non vanno fuori neppure loro. Andare fuori nel cortile non vale tutto il disagio ed i rischi che si corrono. Per prima cosa, non sai mai quando un conflitto iniziera’ e quando le guardie inizieranno a sparare. Potrebbero non sparare a te, ma quando ti ritrovi in un spazio ristretto c’e’ sempre il rischio che puoi venir colpito da una qualche pallottola rimbalzata da qualche parte.

La prima volta che sono andato in cortile, alcuni giorni dopo che sono arrivato nel Blocco Est, stavo camminando attorno al cortile per orientarmi e per rendermi conto del posto. Avevo fatto solo alcuni giri attorno. Mi ero accorto che il muro aveva un sacco di buchi. Piu’ tardi, ero appoggiato al muro parlando con un detenuto e ho fatto alcuni commenti sul cattivo stato di manodopera del muro. Il detenuto mi ha guardato com se fossi fuori di senno. Ha ridacchiato ed ha esclamato: 'Non si tratta di scarsa manodopera, ma di cattivo uso del muro!'. Ho capito allora che tutti i buchi che avevo notato derivavano da pallottole sparate nel cortile nel corso di alterchi. E’ stato a questo punto che ho cominciato a chiedermi se realmente volevo recarmi in un posto dove parte dell’esercizio in programma consisteva nello schivare le pallottole.

Credo che quello che mi ha fatto proprio uscire di senno e’ stato il 'Camino'. Ogni volta che uscivo nel cortile, mi appoggiavo al muro. Li’ appoggiato, potevo vedere cio’ che si svolgeva attorno a me. Alla fine della fila delle celle, si trova la Camera a Gas. Fuori dalla camera sporge un’enorme ciminiera verde, utilizzata per far fuoriuscire il gas al termine di un’esecuzione. Mi sorprendevo a guardare quella ciminiera e a chiedermi se un giorno avrebbe fatto fuoriuscire il gas usato per la mia esecuzione. E’ stato allora che ho deciso di non voler effettivamente uscire piu’ nel cortile.

A piu’ tardi,
Dean