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19 Dicembre 1998

Colonna 21

Il 17 novembre era programmata un’esecuzione qui a San Quintino che fortunatamente non è stata effettuata.
L’uomo che doveva essere ucciso, Jaturun Siripongs (or Jay), ebbe il suo ultimo pasto e rimase in attesa nella sala affianco alla Camera delle Esecuzioni. Poche ore prima dell’ora prestabilita la Corte a annullò l’esecuzione. La ragione è da ricercarsi nel fatto che il Governatore della California fece di tutto per velocizzarla. L’attuale Governatore finirà il suo mandato a gennaio e questa era la sua ultima occasione di far fuori qualcuno, voleva fare in modo da non rovinarsi questo ultimo thriller. La ragione per la quale la Corte fermò l’esecuzione è per come il Governatore non avesse fatto condurre l’arringa clemenza per l’imputato.
Il Governatore Wilson disse agli avvocati di Jay che non avrebbe accettato nessun nuovo argomento relativo all’innocenza dell’imputato. E così quando l’arringa per la richiesta di clemenza stava per iniziare, il Governatore Wilson negò la possibilità di effettuarla e richiese l’esecuzione forte del fatto NON C’ERA nessun nuovo argomento a discolpa di Jay, cioè che fosse stato accusato ingiustamente, la vera informazione che lo stesso Governatore aveva intimato gli avvocato di non presentare. La Corte, saputo questo, annullò l’esecuzione e fissò la nuova arringa per la clemenza il 3 dicembre. Se la Corte darà l’Ok per l’esecuzionesarà nominato un nuovo Governatore, forse Davis che sembra una persona un po’ più ragionevole.

Jay rappresenta un reale dilemma per i politici. E’ un monaco buddista nato in Tailandia. E’ evidente che è innocente ma sinché non farà il nome del vero colpevole sarà lui a pagare. Per via del suo credo buddista Jay non farà mai il nome del colpevole ma ha ammesso comunque la sua parte di colpa (rapina con omicidio). Quello che rende così unico il caso di Jay è il fatto che la famiglia della vittima ha chiesto di risparmiargli la vita. E non solo: numerose guardie della prigione ed il Governo della Tailandia hanno chiesto allo Stato della California di garantire clemenza a Jay. Il Governatore Wilson, che non aveva intenzione di rovinarsi il divertimento, ignorò tutto questo. Quando arriverà la data fissata per Jay, il nuovo Governatore (Davis), sarà già insediato nel suo ufficio e la vicenda di Jay gli cadrà addosso come un macigno.
Che dilemma è questo per un Governatore che durante la sua campagna elettorale ha promesso supporto contro la pena di morte? Speriamo solo che Davis non voglia provare che razza di Governatore in gamba sia commutando la sentenza di condanna a morte con la prigione a vita Without Parole.

Sempre a proposito di innocenti condannati a morte. Nella settimana prima del 14 novembre ci fu una conferenza a Chicago (ringrazio chi mi ha mandato l’articolo che ne parlava). Trattava di persone erroneamente condannate a morte.
A questa riunione erano presenti 30 persone, di entrambe i sessi, che una volta furono condannati e che furono successivamente discolpati e la loro innocenza provata. Dal 1977, da quando la pena di morte è stata ristabilita negli USA, ci sono stati 75 tra uomini e donne che sono stati provati innocenti (e liberati) per i crimini per i quali erano stati condannati a morte.

Quello di cui voglio parlare adesso è un altro aspetto sulle condanne a morte inflitte a persone innocenti. Negli USA (dal 1977 anno di ristabilizzazione della pena capitale) c’è stata una media di 6 esecuzioni per ciascuna persona discolpata ed erroneamente condannata. Una persona innocente per ogni 6 esecuzioni è una statistica orribile di per sé, ma sono convinto che il numero delle persone innocenti sia alquanto superiore. Sono convinto di questo perché una volta che il condannato è giustiziato non viene fatta più nessuna indagine. Tanto per fare un esempio prendiamo il caso di Tom Tompson. C’era una ampia evidenza della sua innocenza, la possibilità di altri appelli, di investigare ulteriormente, ma una volta che Tom fu ucciso ogni sforzo per provare la sua innocenza finì.
E così divenne uno dei 6 uccisi piuttosto che uno di quelli dei quali è provata l’innocenza. Per Jay è la stessa cosa, se viene ucciso diventerà uno 6 uccisi piuttosto che uno di coloro per i quali è stata provata l’innocenza. Ho sentito di numerosi altri casi (negli USA) dove vari Stati uccidevano persone con scarse prove di colpevolezza. Le Corti o i mezzi di cui i condannati disponevano non permisero di arrivare alla prova d’innocenza. Chissà quante sono realmente le persone innocenti che sono state condannate a morte Evidentemente gli Stati Uniti non vogliono pubblicizzare il fatto. Suppongo che non sia una gran bella fama per il sistema dare questa notizia e gli Stati Uniti sanno bene che una volta che un condannato è ucciso il caso è chiuso e le indagini o qualsiasi altra cosa che possa portare alla luce la verità si ferma. E così (per gli Stati Uniti) è politicamente più sicuro uccidere una persona innocente piuttosto che scoprire la verità e far luce sullo specifico caso. Questo è il motivo per il quale ho il forte sospetto che la percentuale delle persone innocenti giustiziate sia alquanto superiore a quello riconosciuto. Mi potrei anche sbagliare e mi piacerebbe che qualcuno me lo dimostrasse. La cosa che mi disturba è che si fanno tanti sforzi (con successo) per velocizzare i processi di appello e invece minori sforzi per provare l’innocenza dopo che c’è la condanna a morte. Suppongo che sia più importante che qualcuno muoia (per coloro che si proclamano 'Victim's Right Advocates'). Il fatto che possano essere innocenti non ha poi tutta quella importanza. E così si creano più vittime nel processo. Ma, come la maggior parte delle persone self centered e self-serving people, sentono di essere le sole vittime importanti.

Grazie per aver dedicato del tempo per leggermi e spero che tutto ciò vi aiuti a vedere la pena di morte sotto un’altra luce. Spero di poter scrivere molto presto. Se avete qualcosa da comunicarmi , potete mandare i vostri commenti al mio indirizzo che trovate su questo sito.

A dopo,
Dean