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13-10-2003

Colonna 38

Molto di quello che ho scritto tratta specificatamente della pena di morte, o di ciò che ad essa si riferisce. Scrivo anche di argomenti relativi alla prigione. Credo che sia quello che farò questa volta. Penso che sia universalmente riconosciuto che per riuscire in una buona integrazione nel passaggio dalla prigione alla vita in libertà sia necessario un supporto. Quel supporto arriva generalmente dalla famiglia o dagli amici.

Le persone ragionevoli e logiche suppongono che il sistema carcerario faccia tutto il possibile per assicurare che ogni legame sia mantenuto tra i prigionieri ed i rispettivi familiari ed amici che stanno fuori in libertà. La ragione di questo sta nel fatto che il carcerato una volta rimesso in libertà abbia maggiori possibilità di integrazione e di successo nel diventare un cittadino produttivo e non ricadere nello stile di vita che lo ha condotto in prigione.

Leggevo una pubblicazione del sistema carcerario della California, che parla delle regole e della politica del CDC (Dipartimento di Correzione della California) riguardante tutti gli aspetti della vita in prigione. Nella parte dove si parla della politica sulle visite si legge: "Il valore delle visite come mezzo per il mantenimento di legami significativi con la famiglia e la comunità è riconosciuto ed incoraggiato".

Non credo che sia un segreto che quando una persona viene mandata in prigione questo sia un danno per i familiari e ancora di più al momento del rilascio. Ho imparato alcune cose sui sistemi carcerari in diversi paesi durante questi anni, e sembra che tutti abbiano qualcosa in comune. Una filosofia relativa ai familiari ed ai carcerati. Il fattore comune è che tutto sia fatto in relazione all’incoraggiamento del mantenimento di un forte lagame con la famiglia e gli amici allo scopo di aiutare il prigioniero per la riabilitazione. E’ interessante notare come dicano di fare il possibile per fare in modo che alle famiglie, amici e prigionieri sia concesso tanto tempo disponibile da passare insieme.

La ragione per la quale dico questo è perchè il sistema carcerario californiano sta programmando di ridurre le visite di familiari e amici dei prigionieri a 2 gironi alla settimana. Hanno fatto tutto questo in modo subdolo. Non hanno ancora fatto sapere che stanno pianificando una cosa del genere. Ma secondo alcune fonti affidabili è praticamente già deciso. La nuova procedura di visita sarà effettiva dal 1° gennaio 2004.

Il CDC usa il taglio delle spese come scusa per ridurre le visite da 4 a 2 alla settimana. Ma tutto questo è ingenuo. Il CDC ha attuato un piano a lungo termine durato degli anni per isolare e privare I prigionieri di molte cose. Le visite sono solo un aspetto di questo vasto piano. All’inizio le visite erano previste 7 giorni alla settimana , poi furono modificate a 5, diminuirono ulteriormente a 4 e adesso stanno pianificando per ridurle a 2. E’ ovvio a quale situazione si voglia arrivare. La parte più interessante secondo me è quella dove dicono che è solo questione di troppe spese. Accogliere i visitatori non costa al CDC molto di più che non accoglierle perchè le guardie devono supervisionare i prigionieri qualsiasi cosa stiano facendo e ovunque siano.

Se il CDC fosse seriamente intenzionato a tagliare i costi farebbe quello che tutte grosse corporazioni fanno quando tagliano i costi. Comincerebbero con il management intermedio ed eliminerebbero quel genere di costi prima di tagliare qualsiasi altra cosa. Se il CDC fosse serio sul taglio delle spese eliminerebbe i responsabili in eccesso ed altre figure amministrative burocratiche prima di tagliare ciò che è essenziale per i prigionieri. Il CDC ha così tante persone per la sua amministrazione che non sarebbe riguardevole tagliare il personale del 25% o 50%. Sarebbe un buon risparmio, molto più che ridurre le visite a 2 giorni alla settimana.

Credo che il sistema carcerario sia diventato come la maggior parte delle burocrazie. Ci sono i livelli intermedi di burocrati che sono interessati solo a mantenere un lavoro sicuro. Di conseguenza ci sono gli amministrativi che creano montagne di carta allo scopo di giustificare la loro posizione. Immagino che come in molte burocrazie, se si riesce a creare abbastanza carta ciò faccia sembrare questi lavori importanti e necessari, quando si fa parte di un sistema gonfiato c’è più interesse a mantenere lo status quo che in qualsiasi altra cosa.

Credo che se ci fosse una seria intenzione di tagliare i costi dovrebbero tagliare le posizioni amministrative che sono spesso dei doppioni burocratici. Questo è il motivo per il quale il taglio delle visite fatto per ragioni economiche non ha affatto senso.

Ci sono benefici meno ovvii a mantenere le visite quali sono adesso, o ad aumentarle. Questi sono i costi che sarebbero risparmiati quando i prigionieri, una volta rilasciati, sarebbero in grado di acclimatarsi in maniera positiva e relazionarsi in modo soddisfacente con l’esterno.

Non ho dubbi che il sistema carcerario sappia che se un prigioniero non ha positive relazioni con la famiglia e la comunità, una volta rilasciato abbia più possibilità di finire di nuovo in prigione. Qual è il risparmio nel taglio delle visite se questa è la situazione? Quello di cui ho parlato è di dominio comune ma forse un pò’ esoterico per le persone coinvolte nella prigione. Anche loro comunque lo sanno. Sinchè il pubblico non viene a conoscenza di queste cose il sistema può dir loro qualsiasi cosa e venire creduto senza dubbi. Ma è sempre il pubblico che alla fine paga per le manipolazioni e gli sforzi ingenui di un sistema carcerario che mantiene lo status quo in un impero che potrebbe invece funzionare in modo produttivo e funzionale. E’ una vergogna che la burocrazia sia più importante dello scopo di base, e cioè che un prigioniero torni alla società in un modo migliore di quando è entrato in prigione.

Durante questi anni ho visto come la prigione risparmi sulle cose che mantengono le relazioni sane e forti, tra i prigionieri e le loro famiglie e amici. Sembra che il sistema carcerario non abbia finito la sua crociata nel creare ancora più distanza e isolamento tra i prigionieri e le loro famiglie, mentre i loro sforzi non dovrebbero essere altro che fare tutto il possibile per rendere più forti i legami essenziali tra i prigionieri e il mondo esterno.

Questo è tutto per questa volta, abbiate cura di voi.

A dopo,
Dean