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5 Ottobre 1996

Colonna 12

Volevo parlare ancora un po’ dei tribunali, ma prima vorrei dire che è su questo sito web, Kauai Net, che queste colonne hanno avuto origine e sono state concepite. Avevo dato il permesso anche ad un altro sito di pubblicarle, ma la cosa non ha funzionato. Quindi, da ora in poi sarò presente solo su questo sito. Se mi avete mandato degli e-mail all’altro sito, non mi arriveranno. Ho chiesto di rimuovere le colonne da quel sito. E’ un peccato che le cose non abbiano funzionato con loro, ma stavano nascendo troppi problemi. Se mi avete mandato degli e-mail sull’altro sito, potete rimandarmeli all’indirizzo che trovate in questo sito e mi verrà spedito. Ma il mio indirizzo postale diretto (posta ordinaria), che è pubblicato in questo sito, mi raggiunge molto più velocemente. Mi dispiace di non aver ricevuto le vostre lettere da quell’altro sito, ma questa è una delle ragioni per cui non mi troverete più lì. Avevo dato loro il permesso di pubblicare queste colonne per riuscire a raggiungere un maggior numero di persone, ma mi hanno creato solo dei grossi grattacapi e non ne valeva la pena.

L’ultima volta che ho scritto, ho parlato della disposizione di un’aula di tribunale e ho spiegato brevemente il processo di selezione della giuria in un processo per la pena capitale. Ho detto che tutti i potenziali giurati compilano un questionario con una vasta gamma di domande. Questo questionario è formato da domande che formulano il Giudice, il Pubblico Ministero e la Difesa. Lo scopo è quello di avere un quadro della persona il più chiaro possibile, così che, quando il potenziale giurato è condotto nell’aula di tribunale per il colloquio per la selezione della giuria, ognuno ha già un’idea del genere di domande da fargli. Ovviamente, ci sono un certo tipo di cose che il Giudice e il Pubblico Ministero vogliono capire dai questionari, ed altre che invece vuol sapere la Difesa.

Stare ad ascoltare le domande e le risposte dei potenziali giurati è molto interessante. Il vecchio adagio che dice 'non giudicare un libro dalla sua copertina' è davvero calzante in un processo come questo. Puoi sentir dire le cose più incredibili da persone da cui mai e poi mai te lo aspetteresti. Ci sono certi dialoghi che mi sono rimasti davvero impressi. Uno di questi faceva più o meno così:

Accusa: 'Leggo nel suo questionario che lei dice di non credere nella pena di morte. E’esatto?'

Giurato: 'Sì, è esatto'.

Accusa: 'Questo significa forse che lei non potrebbe mai condannare una persona a morte, indipendentemente dalle circostanze?'

Giurato: 'Sì, è esatto. Non credo nella pena di morte per nessuna ragione. Sono spiacente, ma proprio non riesco ad essere d’accordo'.

Giudice: 'Non c’è motivo di scusarsi dei propri sentimenti. Ci fa piacere che lei sia stato sincero a riguardo'.

Giudice (scambiando un’occhiata imbarazzata con il pubblico ministero): 'Grazie per il suo tempo, lei è esonerato da ogni ulteriore servizio in questo processo'.

Giurato: 'Grazie'

Il mio avvocato si sporge verso di me e mi borbotta: 'Cavolo! Perché quelli buoni devono essere sempre così energici nelle loro idee?' Ma la maggior parte dei giurati sono all’estremo opposto dello schieramento. Il tipico dialogo potrebbe svolgersi in questo modo:

Difesa: 'La sua risposta nel questionario riguardo alla sua opinione sulla pena di morte afferma che lei non prenderebbe mai in considerazione l’idea di dare a qualcuno l’ergastolo. Inoltre lei ritiene che chiunque, riconosciuto colpevole, debba essere condannato a morte. Quindi, dobbiamo dedurre che lei non potrebbe mai far altro che condannare l’imputato a morte. E’ così che la pensa?'

Giurato: 'Sì, è così che la penso'

Difesa: 'Così, lei condannerebbe in ogni caso una persona a morte e non prenderebbe mai in considerazione l’idea di condannarla all’ergastolo (senza la possibilità di essere rilasciato sulla parola)?'

Giurato: 'Sì, è come la penso'.

Difesa: 'Grazie. Non ho altre domande'.

Accusa: 'Lei ha detto che non prenderebbe mai in considerazione una sentenza di ergastolo senza possibilità di rilascio sulla parola. Ma se la difesa le portasse un’argomentazione davvero irresistibile, lei non sarebbe abbastanza elastico da considerare l’idea di condannare l’imputato all’ergastolo anziché a morte?'

Giurato (in modo riluttante): 'Bè, non so proprio di cosa si potrebbe trattare, ma senz’altro ho una mentalità aperta e lo prenderei in considerazione'

Accusa: 'Così lei sta dicendo che POTREBBE accordare un ergastolo senza rilascio sulla parola e non darebbe automaticamente all’imputato la pena di morte?'

Giurato: 'Sì, credo di sì, ma non so proprio quale argomentazione mi potrebbe convincere a prenderlo in considerazione'.

Giudice: 'Così lei sarebbe in grado di essere elastico a riguardo ed considerare la possibilità di una sentenza all’ergastolo senza rilascio sulla parola, allo stesso modo di una condanna a morte?'

Giurato: 'Si, credo di si'.

Giudice: 'D’accordo, per ora lei può congedarsi, ma deve comparire di nuovo nella data fissata per la selezione della giuria di questo processo'.

Difesa: 'Ma, vostro onore . . .'

Penso che una delle cose più interessanti che ho imparato durante il periodo della scelta della giuria è che le persone che sono incrollabilmente contrarie al diritto delle donne di scegliere in caso di aborto, sono i più accesi sostenitori della pena di morte. Mi ha colpito perché è una cosa piuttosto ipocrita. Loro sostengono così appassionatamente che uccidere è sbagliato e che abortire vuol dire uccidere un essere umano. Tuttavia, quando sono interrogati rispetto alla pena di morte, rispondono altrettanto appassionatamente che è del tutto normale giustiziare una persona. Per ironia della sorte, una grossa percentuale delle persone che sono contro l’aborto è sfegatatamente a favore della pena di morte.

Prima che io vada, vorrei rispondere a un paio di domande che mi sono state fatte. Una è perché non parlo del mio caso. Un’altra è perché non parlo di cose personali riguardanti me stesso. Bè, come ho detto in precedenza, posso solo dichiarare la mia innocenza, così che voi capiate chi sono dalle cose che scrivo. Se usassi queste colonne come un veicolo per promuovere questo genere di cose, sentirei di fare una cosa sbagliata. E la ragione per cui non scrivo di me stesso è che non è rilevante ai fini di ciò che scrivo. Il mio caso sarà deciso nei tribunali, non su Internet. Alcune persone mi hanno accusato di usare questa pagina come un forum per proclamare la mia innocenza, eccetera . . . 
Bè, credetemi, se avessi voluto usare questo sito come un forum per proclamare la mia innocenza, non mi sarebbero certo mancate le possibilità. Pertanto, a quelli di voi che mi hanno scritto lettere dicendo che sto solo cercando di perorare la mia causa, rispondo che sarebbe stato lampante se solo ci avessi provato . . . e non potrei essere subdolo in una cosa del genere.

A presto,
Dean